Manutenzione da remoto | La nuova frontiera post Covid per i produttori di Macchine Utensili
La manutenzione di macchine e impianti è un aspetto critico per i produttori di questo tipo di...
Nel panorama aziendale contemporaneo, la manutenzione non è più vista come un semplice costo operativo, o, peggio, come un investimento a perdere, un fastidio, un centro di costo “maldigerito”. Da questa sensazione, si è passati, nel tempo, alla consapevolezza della sua importanza come reazione ai problemi quotidiani e, quindi, si è passati a guardarla come a qualcosa da far pagare al cliente finale.
La Smart Factory produttrice di macchine del prossimo futuro cambia quindi il proprio sguardo su questo aspetto, portando all’interno delle voci di introito un vero e proprio asset strategico, quello dei servizi.
La manutenzione, soprattutto nelle aziende produttrici, oggi è vista come qualcosa di ancora più grande, come una linea di business strategica che può generare addirittura valore aggiunto e non solo come un centro di “risparmio” di tempo e denaro. Questo cambio di paradigma è sostenuto anche da uno studio recente di Federmacchine, che evidenzia come le pratiche di manutenzione avanzata possano influenzare positivamente non solo la produttività e la competitività delle imprese ma anche il fatturato. La ricerca evidenzia come anche l’azienda produttrice non venda più solo prodotti ma anche servizi relativi alla manutenzione e che sono proprio questi a poter portare un maggiore introito nelle casse aziendali.
Tradizionalmente, la manutenzione è stata considerata per moltissimo tempo un'attività necessaria per garantire il funzionamento continuo delle attrezzature e per minimizzare i tempi di inattività. Tuttavia, questo approccio reattivo, che interviene solo in caso di guasto, comporta spesso costi elevati e interruzioni impreviste che possono influire negativamente sulla produttività aziendale. Una vera smart factory deve assolutamente ragionare in maniera più predittiva e meno reattiva.
Un recente studio guidato dalla community di Digital Industries World e condotto dal Centro di Ricerca ASAP, presentato nel mese di Aprile presso la sede di Federmacchine sottolinea come l'adozione di strategie di manutenzione predittiva e preventiva possa trasformare la manutenzione da un costo a una fonte di guadagno. La manutenzione predittiva utilizza tecnologie avanzate, come l'Internet of Things (IoT) e l'intelligenza artificiale, per monitorare in tempo reale le condizioni delle macchine e prevedere quando è necessario intervenire. Questo permette di pianificare gli interventi in modo ottimale, riducendo realmente e senza brutte sorprese i tempi di inattività e i costi associati a riparazioni non programmate.
La manutenzione preventiva, d'altra parte, prevede interventi regolari e programmati basati su cicli di utilizzo e condizioni operative delle attrezzature. Questo approccio consente di mantenere le macchine in condizioni ottimali, prolungandone la vita utile e migliorando l'efficienza complessiva del processo produttivo.
Integrare la manutenzione come una linea di business comporta diversi vantaggi. Prima di tutto, l'ottimizzazione della manutenzione riduce i costi operativi. Secondo l’Osservatorio “Digital Servitization del settore machinery”, le aziende che adottano strategie di manutenzione avanzate possono ridurre i costi di manutenzione fino al 30%, aumentando al contempo la disponibilità operativa delle macchine fino al 25%.
Inoltre, una manutenzione efficace contribuisce a migliorare la qualità del prodotto finito, riducendo i difetti di produzione e gli scarti. Questo si traduce in una maggiore soddisfazione del cliente e in un miglioramento della reputazione aziendale. Si crea così un circolo virtuoso capace davvero di modificare anche il posizionamento qualitativo dell’azienda. Avere una manutenzione ben pianificata e implementata può anche diventare un elemento di differenziazione competitiva, soprattutto in settori dove l'affidabilità delle attrezzature è fondamentale.
Secondo la ricerca presentata in Federmacchine, oltre l'80% delle aziende offre servizi connessi come il monitoraggio e il supporto remoto ma la monetizzazione di questi servizi rimane marginale, contribuendo solo per l'1% ai ricavi totali.
La ricerca evidenzia una predominanza dei servizi come, per esempio, il post-vendita e la vendita di ricambi, che rappresentano una quota significativa dei ricavi, in particolare nelle grandi aziende. Un punto di svolta riscontrato riguarda, in generale, la crescente consapevolezza del ruolo che i servizi digitali giocheranno nel futuro prossimo. Se oggi influenzano in modo marginale le scelte di acquisto, si prevede che entro tre anni diventeranno decisivi per oltre due terzi delle aziende intervistate, con una percezione ancor più marcata tra le grandi imprese.
Sul fronte delle competenze e delle tecnologie, più della metà delle aziende riconosce la necessità di sviluppare nuove competenze digitali e di instaurare partnership esterne per potenziare l'offerta di servizi digitali. La varietà delle tecnologie digitali adottate per l'offerta di servizi è ancora contenuta: infatti, vi è un'enfasi prevalente su soluzioni IoT industriali, cybersecurity e cloud computing, e una bassa adozione della blockchain. L'analisi evidenzia inoltre differenze significative tra PMI e grandi aziende sia nella composizione dei ricavi sia nell'adozione di tecnologie digitali.
Le grandi aziende dimostrano una maggiore maturità strategica e tecnologica, offrendo una gamma di servizi più ampia e adottando tecnologie digitali con maggiore incisività. Il report conclude sottolineando la necessità per le aziende del settore di accelerare il percorso verso la digitalizzazione e la servitizzazione, puntando su strategie mirate allo sviluppo di competenze digitali, all'adozione di tecnologie avanzate e alla creazione di un ecosistema di servizi digitali che possano effettivamente contribuire alla crescita dei ricavi e alla differenziazione sul mercato.
La transizione verso modelli di business "as-a-service" e la valorizzazione della sostenibilità ambientale tramite servizi innovativi rappresentano leve strategiche fondamentali per rispondere alle esigenze future del mercato e consolidare un vantaggio competitivo duraturo.
Per sfruttare completamente i benefici della manutenzione come linea di business, è fondamentale investire nella formazione del personale e nell'innovazione tecnologica. I tecnici devono essere adeguatamente formati per utilizzare le nuove tecnologie e interpretare i dati raccolti dai sistemi di monitoraggio. Inoltre, l'azienda deve essere pronta ad investire in soluzioni innovative che possano migliorare ulteriormente le pratiche di manutenzione.
Nonostante l’80% delle grandi aziende intervistate abbia sottolineato entusiasmo, i dubbi nascono rispetto alla sostenibilità a lungo termine di un modello che vede le aziende investire significativamente in soluzioni digitali senza un chiaro percorso verso la generazione di nuovi flussi di reddito. E sarà proprio questa la sfida da vincere nei prossimi anni. In particolare, negli ultimi anni molte aziende hanno presentato al
mercato soluzioni analitiche personalizzate. A posteriori, però, queste imprese hanno
riscontrato che lo strumento veniva utilizzato quasi esclusivamente da personale interno e non veniva "visto" di fatto dal loro cliente. Insomma, il vantaggio commerciale era pari quasi a zero. Non c’è stata, fino ad oggi, una strategia di lungo periodo e la motivazione è da ricercare, probabilmente, nella necessità di una risposta alle esigenze immediate di implementazione tecnologica senza dimenticare la tendenza del mercato influenzata dai piani di incentivazione Industria 4.0 e Transizione 5.0 che danno alle aziende e ai relativi management un’influenza verso il “tutto e subito”.
La manutenzione, se gestita in modo strategico, può diventare una linea di business che contribuisce significativamente al successo aziendale. Lo studio promosso dalla community di Digital Industries World dimostra che le aziende che adottano un approccio proattivo alla manutenzione non solo riducono i costi, ma migliorano anche la produttività e la competitività. Investire in tecnologie avanzate e nella formazione del personale è quindi essenziale per trasformare la manutenzione da un semplice costo a una fonte di valore aggiunto.
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