Come fare la raccolta dati dal campo: 3 casi pratici
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L’interesse delle imprese italiane per il Piano Transizione 5.0, il cui obiettivo è quello di accompagnare il tessuto produttivo italiano verso un futuro più sostenibile e innovativo, sta crescendo rapidamente. A novembre, i crediti d’imposta richiesti sono raddoppiati rispetto ai mesi precedenti, raggiungendo circa 500 adesioni per un valore complessivo di 152 milioni di euro. Tuttavia, questo numero è ancora distante dalle risorse disponibili: ci sono infatti ben 6,3 miliardi di euro da utilizzare entro il 2025.
Per affrontare queste sfide, il Governo sta lavorando su una serie di interventi mirati a semplificare e rendere il piano più appetibile e fruibile da parte delle industrie italiane, ancora non del tutto consapevoli, nei numeri, della possibilità che questo Piano offre. Durante un recente incontro organizzato da F-Engineering Consulting, Marco Calabrò, Capo della segreteria tecnica del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha annunciato alcune delle principali modifiche in arrivo. Le riassumiamo qui, nella speranza di aiutare i nostri clienti e i nostri potenziali clienti nella comprensione delle future opportunità con un focus sugli aspetti legati alle aziende produttrici e al loro ammodernamento.
La presenza di macchinari obsoleti nelle industrie italiane rappresenta una delle principali sfide per le aziende produttrici. Questi strumenti, non solo limitano la produttività e la qualità, ma ostacolano anche la capacità delle imprese di adattarsi alle richieste del mercato e alle nuove normative, come quelle previste dalla Transizione 5.0.
Il problema: l'obsolescenza tecnologica
Il Piano Transizione 5.0 non è solo un incentivo fiscale, ma una leva strategica per promuovere la competitività e la sostenibilità delle imprese italiane. Come sottolineato dal professor Francesco Timpano, Ordinario di Politica Economica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, “la sostenibilità non può essere solo un adempimento burocratico. Le imprese devono comprenderne il valore strategico per la loro crescita”.
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