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L’IA resta in casa: più controllo, zero compromessi sulla privacy

Scritto da Redazione | 18/giu/2025

Le aziende, tutte ma in particolare quelle produttrici, vogliono automatizzare, risparmiare tempo, rispondere più in fretta. Ma quando si parla di intelligenza artificiale, una domanda arriva subito sul tavolo: dove vengono conservati i dati? Chi ne ha il controllo? Restano in locale o vengono elaborati su cloud? E soprattutto: quanto sono protetti da accessi esterni o utilizzi indesiderati?È qui che si gioca la vera sfida per chi lavora in ambito IT.

Quando si parla di intelligenza artificiale, è facile dimenticare - o peggio, non pensare - cosa accade dietro le quinte. Prima di poter rispondere, un assistente intelligente deve “capire” ed elaborare i documenti caricati: email, ticket di assistenza, contratti, PDF tecnici. Questo lavoro di analisi prende il nome di indicizzazione. E in molti casi, questa operazione avviene al di fuori dell’azienda, in cloud, su server di terze parti. Strutture digitali che niente hanno a che fare con l’azienda

Un approccio comodo, sì. Ma che per settori ad alta sensibilità – come sanità, finanza, studi legali, pubblica amministrazione – non è sostenibile. Non è sicuro.

L’illusione del cloud-only

Quando si usano modelli di intelligenza artificiale ospitati su server esterni, i dati aziendali vengono temporaneamente “spediti” su Internet per essere elaborati. Spesso in modo trasparente all’utente, ma non per questo meno rilevante dal punto di vista della (mancata) sicurezza..
E qui nascono i problemi:

  • Perdita di controllo sui dati, una volta che lasciano l'infrastruttura aziendale
  • Rischio di data breach su servizi cloud non configurati correttamente
  • Problemi di compliance nei settori regolamentati
  • Dipendenza dalla connessione Internet, che può compromettere la continuità operativa

Per molte realtà, non è una questione di preferenze ma di obblighi normativi. L’utilizzo del cloud per gestire dati sensibili è spesso vietato o fortemente limitato.

SofIA, anche offline: una scelta consapevole

Per rispondere a questo bisogno, SofIA – l’intelligenza artificiale sviluppata da Softeam – è disponibile anche in modalità locale. Questo significa che tutti i passaggi fondamentali, dall’indicizzazione alla generazione della risposta, avvengono direttamente all’interno dell’azienda, senza che nessun dato venga condiviso all’esterno.

Non è una rinuncia alla tecnologia. È un cambio di paradigma: l’azienda sceglie dove far vivere l’IA.

Con SofIA in locale, si ottengono benefici concreti e immediati per l’operatività quotidiana e la governance IT:

  • Privacy totale: nessun dato lascia l’azienda. Tutte le conversazioni, richieste e informazioni processate da SofIA restano all’interno dell’infrastruttura locale, eliminando ogni rischio legato a server esterni o piattaforme cloud.

  • Controllo completo: l’intero processo – dall’elaborazione alla conservazione dei dati – è sotto la responsabilità diretta dell’azienda. Questo significa maggiore sicurezza, ma anche la possibilità di personalizzare e monitorare ogni aspetto del sistema in base alle policy interne.

  • Operatività anche offline: SofIA funziona anche in assenza di connessione a Internet. Nessuna interruzione dei servizi, nessuna dipendenza da fornitori terzi: continuità garantita anche in ambienti a connettività limitata o per esigenze di isolamento strategico.

  • Proprietà dei modelli IA: l’azienda non affitta l’intelligenza, la possiede. I modelli linguistici vengono mantenuti in locale, garantendo un vantaggio competitivo concreto: conoscenza personalizzata e riservata, non condivisa con altri.

Installare SofIA in locale non è solo una scelta tecnica. È una presa di posizione: i dati restano dove devono stare, sotto il controllo dell’azienda. Nessun compromesso sulla privacy, nessuna zona grigia.

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