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UCIMU: 2018 da record per l’industria italiana della macchina utensile

Scritto da Redazione | 01/lug/2019

“I risultati messi a segno dall’industria italiana della macchina utensile, robot e automazione nel 2018 sono in assoluto i migliori di sempre, con incrementi a doppia cifra per quasi tutti i principali indicatori economici, allungando il trend, ampiamente positivo, iniziato nel 2014″. Il commento di Massimo Carboniero, presidente di Ucimu – Sistemi per Produrre, durante la 74° esima edizione dell’assemblea annuale dell’associazione, a cui eravamo presenti in qualità di Impresa Aggregata UCIMU

Quarta tra i produttori, l’industria italiana della macchina utensile si è confermata terza tra gli esportatori e ha consolidato il quinto posto nella classifica di consumo, a testimonianza della vivacità della domanda locale mossa dai provvedimenti per la competitività, primo fra tutti il Piano nazionale Industria 4.0.

Le stime per il 2019 indicano, invece, per la prima volta dopo cinque anni, una battuta d’arresto, dovuta principalmente a una situazione di incertezza e instabilità sia sul fronte interno che estero.

MACCHINA UTENSILE: IL 2018 È STATO L’ANNO MIGLIORE DI SEMPRE

Secondo i dati di consuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu, nel 2018, la produzione di macchine utensili, robot e automazione si è attestata a 6.775 milioni di euro, registrando un aumento dell’11,3% rispetto al 2017.

Il risultato è stato determinato sia dal positivo andamento delle consegne dei costruttori sul mercato interno, salite, del 15,2%, a 3.112 milioni, sia dall’export che si è attestato a 3.663 milioni di euro, crescendo di oltre otto punti percentuali rispetto all’anno precedente.

Nel 2018, i principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risultati:

  • Germania (394 milioni +15,1%)
  • Stati Uniti (354 milioni, +11,5%)
  • Cina (341 milioni, -0,4%)
  • Polonia (229 milioni +41,7%)
  • Francia (227 milioni, +6,7%)
  • Spagna (144 milioni, +7,9%)
  • Russia (100 milioni, +11,9%)
  • Turchia (90 milioni, +2,6%)

 

Decisamente positivo il risultato del consumo che ha registrato, per il quarto anno consecutivo, un incremento a doppia cifra, attestandosi a 5.164 milioni di euro, il 15,7% in più rispetto al 2017.

LE PREVISIONI 2019 PER IL SETTORE RIVELANO UN RALLENTAMENTO DELLA CRESCITA

L’andamento dell’industria italiana di settore, nel 2019, rimarrà pressoché stazionario, come emerge dai dati di previsione presentati durante L’Assemblea annuale di UCIMU.

In particolare, la produzione dovrebbe rallentare la crescita, salendo del 3,6%, a 7.020 milioni di euro; così l’export che dovrebbe raggiungere il valore di 3.900 milioni di euro, il 6,5% in più rispetto al 2018.

Il rapporto export su produzione si stima debba crescere a quota 55,6%.

Più lento anche il consumo, che si attesterà a 5.220 milioni di euro (+1,1%), rimanendo dunque sullo stesso livello del 2018, così come le consegne dei costruttori sul mercato domestico (3.120 milioni, +0,3%) e le importazioni (2.100 milioni, +2,3%).

LE PRIME 100 IMPRESE: LA CLASSIFICA ITALIANA DEI COSTRUTTORI DI MACCHINE UTENSILI

L’inizio dell’estate coincide anche con l’uscita dell’attesissima classifica delle prime 100 imprese italiane del settore della macchina utensile, pubblicata sulla rivista Tecnologie Meccaniche ed elaborata dall’Ufficio Studi Economici della casa editrice DBInformation.

La classifica, che racchiude molti nostri clienti storici – basti pensare che il 20% delle prime 50 imprese italiane ha scelto da tempo i prodotti e servizi di Softeam – analizza nel dettaglio la distribuzione territoriale delle imprese e la tipologia di prodotto offerto: la prima regione per fatturato è il Piemonte, che con 15 aziende in classifica ha prodotto un fatturato di 2.085.669.000 euro, occupando 12.435 addetti; segue la Lombardia con 58 aziende in classifica, le quali impiegano oltre 6000 persone, per un fatturato di 1.945.338.000 di euro; in terza posizione troviamo l’Emilia Romagna che con 12 aziende e 6.234 risorse impiegate, ha prodotto un fatturato nel 2018 di 1.204.938.000 di euro ed infine il Veneto è in classifica con 13 aziende, 761.688.000 di euro e 3323 addetti occupati.