Iper ammortamento 2020: cosa cambia per l’Industria 4.0
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Stimolare gli investimenti privati e dare stabilità e certezze alle imprese con misure che hanno effetto da novembre 2020 a giugno 2023: ecco i due obiettivi fondamentali del nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 che sostituisce il precedente Piano Industria 4.0 e che configura una serie di misure e incentivi per le imprese che investono nella trasformazione dei processi produttivi con una visione 4.0.
Il nuovo piano nazionale del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) da 24 miliardi di euro, in particolare, prevede interventi sulle agevolazioni relative ai beni materiali e immateriali, ricerca e sviluppo, innovazione, design, green e formazione 4.0. Tutti temi fondamentali su cui si giocano i processi di transizione digitale dell’intero sistema produttivo. “Il primo mattone su cui si fonda il Recovery Fund italiano”, lo ha definito il Ministro Stefano Patuanelli. Nella situazione economica attuale, la manovra può rappresentare una grande spinta verso una produttività aggiornata al livello 4.0 con una disponibilità economica che può davvero aiutare il Paese in modo significativo.
L’innovazione tecnologica, in particolare, vede un incremento dal 6% al 10% e il massimale da 1,5 milioni a 2 milioni; mentre l’innovazione green e digitale vede un incremento dal 10% al 15% e il massimale sempre da 1,5 milioni a 2 milioni.
Il piano si rivolge a tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di innovazione di processi, prodotti e servizi: si riferisce, in particolare, agli investimenti in ricerca industriale e sviluppo sperimentale, in transizione ecologica e innovazione digitale 4.0 o in altre attività innovative inerenti al design e all’ideazione estetica.
Tutte le imprese, quindi, potranno aggiornare i propri sistemi o svilupparne dei nuovi a livello 4.0, in un’ottica d’innovazione continua. Cosa è necessario fare?
Avviare un processo che veda macchine, persone e servizi comunicare e interagire tra loro, con sistemi IOT e IIOT. Quale lo strumento necessario? Una piattaforma IIOT Data Manager, come per esempio Orquestra, che consenta di raccogliere dati, interfacciandosi con il campo, e di veicolare le informazioni su tutti gli applicativi aziendali. Grazie a piattaforme come questa, è possibile comunicare con macchine e dispositivi, anche se dotati di tecnologie differenti tra loro, e uniformare le informazioni generate per offrire un’interfaccia standard che raccoglie dati e informazioni sul funzionamento delle macchine e sul processo produttivo.
La risposta al Piano Transizione 4.0 è diventare una data driven factory!
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