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ERP food, come orchestrare la filiera alimentare

Scritto da Redazione | 19/feb/2020

Un ERP food può essere il segreto del successo per le aziende del settore agroalimentare? Naturalmente i fattori che decretano il trionfo – o meno – di un’impresa sul mercato sono molteplici, ma nel momento in cui un’azienda riesce ad assumere il controllo dell'intera filiera alimentare, allora questo obiettivo diventa molto vicino.

Al contrario di altri settori industriali che prevedono convenzionali processi produttivi interni o esterni, il mondo dell’agroalimentare presenta complessità e caratteristiche uniche che impongono l’utilizzo di ERP food specifici.

 

Perché il food and beverage ha bisogno di ERP specifici

Orchestrare la filiera alimentare significa assumerne il pieno controllo di tutti i processi prima ancora che materie prime e semilavorati entrino “fisicamente” nel processo produttivo interno e mantenerlo fino alla consegna del prodotto finito dal distributore finale.

L’esigenza è quella di supervisionare ogni fase di lavorazione e/o trasformazione delle materie prime dai fornitori fino alla realizzazione del prodotto finito. Un ERP food è lo strumento perfetto per ottimizzare ogni fase di questo processo interno ed esterno: dalla pianificazione della produzione, dalla logistica allo stoccaggio.

Se dovessimo sintetizzare gli obiettivi comuni a ciascuna impresa del settore potremmo individuarne essenzialmente tre:

  • Rispetto delle normative sulla sicurezza alimentare;
  • Tracciabilità di tutta la filiera del prodotto;
  • Controllo di qualità.

 

Gli ERP food devono rispondere con efficacia a ciascuno di questi tre obiettivi. E devono farlo attraverso l’elaborazione e l’analisi di enormi quantità di dati provenienti da settori e fonti diverse all’intero di un unico hub centralizzato.

 

Come gestire i prodotti deperibili

Può sembrare una ovvietà, ma quando si parla di orchestrare la filiera alimentare il primo aspetto da considerare è che nel mondo del food si lavora con prodotti altamente deperibili. Considerata la durata limitata nel tempo degli alimenti, così come il rischio di sviluppare agenti potenzialmente patogeni di origine alimentare, la gestione dell'inventario è diventata sempre più importante e complicata. Un ERP food può ridurre fino ad azzerare quasi il rischio deterioramento, tenendo traccia delle date di scadenza e allo stesso avvisando in quando i livelli delle scorte sono bassi.

Questo mette al sicuro le aziende tanto dall’esaurimento scorte che dal rischio di approvvigionamenti eccessivi.

 

Come garantire la sicurezza alimentare

Inoltre, negli ultimi anni è innegabile come si sia verificato un aumento dei disturbi legati all'alimentazione tra i consumatori, come la celiachia o l'intolleranza al lattosio tanto per citarne un paio. Questo ha provocato cambiamenti significativi nella dieta e nello stile di vita di alcune persone. Ma, allo stesso tempo, ha spinto la maggior parte dei consumatori ad assumere comportamenti d’acquisto più consapevoli (e responsabili).

Alcune aziende hanno risposto a questa tendenza con nuove linee di prodotti naturali e biologici, ma tutte, in generale, hanno dovuto certificare i propri processi produttivi per determinare esattamente la presenza/assenza di conservanti o altre sostanze all’interno del processo produttivo. E sappiamo bene che garantire l’assenza di un determinato ingrediente nelle fasi di lavorazione interne non è sufficiente. La società deve essere in grado di certificare l’intera filiera produttiva rispetto alle norme di riferimento in termini di sicurezza alimentare scongiurando altresì ogni rischio di cross contamination e, per farlo, deve dotarsi di strumenti informatici ad hoc.

Questo significa monitorare come vengono raccolte le materie prime, come vengono lavorati e conservati i semilavorati in ogni fase del processo fino all’arrivo del prodotto finito sugli scaffali.

Capita, a volte, di sentire del ritiro di determinati prodotti dagli scaffali per presunti rischi alimentari. Come abbiamo visto altre volte, senza un ERP sarebbe impossibile determinare l’entità reale del rischio e, soprattutto, risalire ai lotti in questione per ritirarli tempestivamente dal mercato.

 

La sfida da vincere? Ascoltare i consumatori

Esattamente un anno fa, la rivista Forbes pubblicò un articolo dal titolo: “Top Trends Driving Change In The Food Industry” nel quale, sostanzialmente, rivelava come i consumatori fossero sempre più alla ricerca, nel mondo del food come in quello dell’abbigliamento, di brand in grado di rappresentare il proprio lifestyle.

Non una tendenza passeggera, ma una realtà ormai consolidata da tempo. Questo significa che le aziende sono chiamate ad andare oltre gli slogan per certificare, dati alla mano, il loro impegno in termini di utilizzo di prodotti naturali, assenza di aromi artificiali, la sostenibilità dei processi produttivi.

Questo crescente interesse nei confronti dei prodotti alimentari richiede una tracciabilità end-to-end per raggiungere livelli ottimali di trasparenza. Ed è evidente che questa capacità di tenere traccia dei dati sui propri prodotti lungo l'intera catena del valore non è pensabile senza l’utilizzo di un ERP food specifico per questo settore.

In fondo, come ha detto uno dei maggiori guru statunitensi del marketing come Philip Kotler: “I clienti, non i concorrenti decidono chi vince la guerra”.